presenta Seta, Figlia dell'Iran - Mursia editore. In dialogo con Giandomenico Mazzocato
«La paura è rimanere nella prigione dell’oscurità, mentre la speranza è affrontare il mondo con tutte le sue incertezze e le sue sfide, uscire dal buio per tendere alla salvezza. Osando e rischiando. Buttandosi, a volte con un po’ di follia.»
Un romanzo autobiografico che attraversa frontiere geografiche e interiori. La voce di Parnian, ingegnera iraniana e donna migrante, ci guida in un viaggio che intreccia dolore fisico e nostalgia, memoria e resilienza, radici perdute e orizzonti conquistati. Le pagine ricompongono, come in un mosaico, le tessere di una vita che ha attraversato la storia recente dell’Iran: la Rivoluzione islamica, la guerra, le pressioni del regime e il grido di libertà delle donne. Dall’infanzia a Teheran sotto le bombe all’adolescenza con il velo, dalla perdita del padre – guida spirituale e faro intellettuale – fino al dottorato e alla rinascita in Italia: una donna cucita tra due civiltà, dove ogni dolore diventa arte e ogni frammento un tassello di rinascita.
Parnian Kasae (Teheran, 1977) è laureata in Ingegneria Biomedica in Iran. Dopo un master in Simulazione a Trieste, si è dottorata in Fisica a Siena. Oggi vive a San Donà di Piave in provincia di Venezia, dove si dedica alla sua passione per l’arte e la letteratura. Seta, figlia dell’Iran è il suo primo romanzo.