presenta Alla riscossa - Il Mulino. In dialogo con Tullia Catalan
«I badogliani con sulle spalle il fazzoletto azzurro e i garibaldini col fazzoletto rosso e tutti, o quasi, portavano ricamato sul fazzoletto il nome di battaglia. La gente li leggeva come si leggono i numeri sulla schiena dei corridori ciclisti. Nomi romantici e formidabili che andavano da Dinamite a Rolando» Beppe Fenoglio Il 1789 segna una svolta storica: la Rivoluzione francese dà vita alla politica moderna. I simboli che nascono da questo fervore sostituiscono l'araldica aristocratica, incarnando ideali di libertà, uguaglianza e fraternità.
Esattamente due secoli dopo, nel 1989, il crollo del Muro di Berlino segna un altro capitolo, portando alla crisi dei grandi sistemi ideali e dei linguaggi politici tradizionali. E in Italia cosa succede? Mentre la popolazione colta si avvicina agli ideali politici tramite la lettura, i ceti popolari si connettono a principi e valori attraverso le emozioni. Sono quelle suscitate da canti e colori, abiti e bandiere, dalle grandi manifestazioni di piazza e da quelle private, fino ai nomi dati ai bambini per sfida e per protesta. Stefano Pivato racconta la storia vivace e fragorosa della passione politica.
Storico e saggista, collaboratore di Rai Storia, Stefano Pivato ha dedicato vari libri al rapporto fra politica e immaginario. Fra i più recenti: I comunisti mangiano i bambini. Storia di una leggenda (2013); Favole e politica. Pinocchio, Cappuccetto rosso e la Guerra fredda (2015); con Marco Pivato, I comunisti sulla luna. L’ultimo mito della rivoluzione russa (2017) e Sia lodato Bartali. Il mito di un eroe del Novecento (2018).